Nel centro cittadino che è posto sulla vetta del monte di Erice sono residenti solo 512 abitanti, ma in estate la popolazione si decuplica.
Ma Erice è anche l’abitato a valle, nell’abitato di Casa Santa, non facilmente distinguibile da Trapani.
Il nome deriva da Erix, un personaggio mitologico, figlio di Afrodite e Bute, ucciso da Eracle.
Ovviamente esiste anche una strada che conduce in vetta; raggiungibile sia da nord, la strada che va verso San Vito Lo Capo per intenderci, sia da sud, quella che poi va a Marsala.
Una passeggiata nella quiete del borgo è rigenerante ancor di più se messa “in mezzo” a bagni, confusione e calore tipico dell’estate.
Ad Erice il clima è quasi “alpino”; in estate la sera è possibile che ci siano 15-16 gradi e quindi una felpa si rende decisamente necessaria.
In inverno talvolta fa capolino la neve, e per i molti trapanesi che non l’hanno mai vista, rappresenta una novità spesso molto fotografata e “postata” su diversi Social.
Quindi “armatevi” di macchine fotografiche o di smartphone accuratamente carichi di batterie e spazi di memoria: non perdete la possibilità di catturare ogni scorcio fotografico o meglio ancora qualche video.
Le costruzioni, dalle case ai Castelli, presenti in buon numero considerate le dimensioni del paese, e delle numerose chiese, sono iniziate in epoca Normanna poco dopo l’anno mille ed ancora oggi sono mantenute in condizioni eccellenti.
Prendetevi almeno un paio d’ore per la visita, da fare rigorosamente con scarpe comode ed in orario adeguato alla degustazione dei prodotti locali.
Le paste frolle con ricotta, chiamate “genovesi ericine”, gli immancabili cannoli siciliani e le pittoresche paste “martorana”, vi attendono