Delimitato parzialmente da moli non molto alti, non necessari data la distanza dalle banchine, il porto soffre lo scirocco, un paio di volte l’anno arriva a superare 100 km/h.
La grandezza però nel corso della storia, unita alla forza del vento ha causato anche tragedie con affondamenti e collisioni, con vittime negli equipaggi.
La svolta avvenne nel 2005, quando per lo svolgimento della Coppa Luis Vitton (di vela) fu portato, assieme a molte parti della città alle condizioni attuali.
Ci sono cantieri, banchine per gli aliscafi, banchine per i traghetti, 2 distributori di carburante, banchina navi da crociera, bacino di carenaggio…
Già, non esiste il porto turistico. Pontili piccoli e con limitatissima capacità gestiti dai cantieri e la Lega Navale.
In molte zone i fondali sono molto bassi e questo potrebbe creare problemi alle imbarcazioni a vela. Non li crea, semplicemente perché a dispetto del cartello che dice “città del vento”, ci sono pochissime barche a vela !
Qui i diportisti navigano a motore, specie con gommoni molto ben motorizzati che in 20 minuti li portano a Levanzo. Nelle giornate di mare calmissimo ovviamente.
A Favignana il trapanese ci va molto poco, per la presenza ovvia di “quelli di Favignana” e dei rivali storici di Marsala.
Concludendo: la nautica a Trapani ed il suo porto, sono un’altra “strana” cosa della Sicilia